STORIA DI PONSACCO



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BREVE STORIA DI PONSACCO






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Ponsacco 

Alla confluenza dei fiumi Cascina e Era sorge questa cittadina ricca di storia L'incantevola cittadina di Ponsacco sorge nei pressi della confluenza dei fiumi Cascina e Era. Sin dalla sua origine l'antica "Pons Sacci" ebbe una rilevante importanza strategica tanto che, che questa felice posizione di confine fra la Repubblica pisana e quella fiorentina, divenne ben presto un castello fortificato. Chiesa Arcipretura di S. Giovanni Evangelista Già nel 1374, la chiesa plebana dedicata a S. Giovanni Evangelista è giunta fino a noi attraverso vari rifacimenti, l'ultimo dei quali fu iniziato nel 1823 per terminare nel 1836 con una nuova consacrazione al medesimo santo. Sottoposta ad un completo restauro nel 1986, 150° anno della sua consacrazione, la chiesa conserva al suo interno alcune opere di pregio, come una statua della Madonna in terracotta policroma attribuita a Benedetto da Maiano. A lato della chiesa il campanile in stile neoclassico che, costruito tra il 1862 e il 1873, presenta una forte inclinazione dovuta al fatto che durante la costruzione il capo mastro, come si legge nella "CRONICA" contro ogni regola d'arte, mosse la torre fuori dal centro del fondamento. Chiesetta della Madonna della tosseChiesetta della Madonna della tosse In Piazza della Repubblica, a confine con la nuova sede della Cassa di risparmio di S. Miniato c'è l'Oratorio della "Madonna della Tosse" con un'antica tavoletta di terracotta molto scura (cm. 45x70) di autore ignoto. Antica pievania (Battistero) In Piazza S. Giovanni sul lato sinistro della chiesa di S. Giovanni, l'antica pievania costruita intorno al 1400 conserva al suo interno l'antica campana fusa nel 1372 dell'antico Borgo di Appiano. Su di essa è inciso lo stemma di Ponsacco con l'Arma Pisana. Interessante, al suo interno, è il fonte battesimale. Villa Medicea di Camugliano (Camugliano, a 3 Km. da Ponsacco sulla strada per Volterra). A oriente di Ponsacco, in prossimità di un piccolo borgo, di origine feudale, si trova una grande villa medicea. Fatta costruire dal duca Alessandro nel 1533, fu terminata sotto Cosimo I. La costruzione, definita da un solido, volume quadrangolare, con torri angolari, unisce ai caratteri residenziali quelli militari. Così gli edifici adiacenti, oltre ad assolvere funzioni di servizio alla villa, servivano da caserme e scuderie. La villa, in seguito alle insurrezioni di Pisa e dei comuni del Valdarno contro i Medici nel 1494 e nel 1530, costituiva un caposaldo contro ulteriori tentativi insurrezionali. Donata da Cosimo I e Giuliano Gondi per i servigi resi ai Medici, ritornò nel 1620 a Cosimo II; successivamente, nel 1637 Ferdinando II la vendeva a Filippo Niccolini, cui conferì il titolo di "marchese di Camugliano e Ponsacco". Il fabbricato in puro stile rinascimentale, ha l'aspetto della villa castello, con quattro torri angolari che circoscrivono il corpo centrale. Sulla facciata spicca un'ampia e scenografica doppia scalinata.



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STORIA UNIVERSALE


Il paese ha avuto fin dalla sua origine una grande importanza strategica in quanto si trovava al confine delle repubbliche di Pisa e Firenze. Il documento più antico che cita la zona è un rogito notarile conservato presso l'archivio arcivescovile di Lucca datato 17 febbraio 1197 scritto "apud Pontem Sacci" (presso Pontem Sacci).
Nel corso dei secoli il territorio di Ponsacco si è trovato a far parte ora dell'una ed ora dell'altra repubblica.
Nel 1341 i fiorentini, allo scopo di distogliere Pisa dall'assedio di Lucca, occuparono la zona di Pontedera e Cascina sferrando un attacco ai castelli di Ponte di Sacco, Appiano (grosso castello nelle vicinanze di Ponsacco) e Petriolo. Dopo il saccheggio la pieve di Appiano fu annessa alla chiesa di Ponsacco, dove si trasferirono anche gli appianesi che sopravvissero alla disfatta operata dai fiorentini. Dopo questo avvenimento, nel giorno della commemorazione dei defunti divenne tradizione che il pievano di Ponsacco si portasse in processione a benedire il luogo del cimitero della distrutta pieve d'Appiano.
Dal borgo di Appiano originò un'importante stirpe detta appunto "degli Appiano", tra i rappresentanti della quale si annovera Jacopo d'Appiano. Quest'ultimo insieme alla consorteria dei Lanfranchi nel 1392 fece uccidere a tradimento Pietro Gambacorti e avvelenò i suoi due figli e ciò lo portò per quasi un decennio alla signoria di Pisa.
Risale a questo periodo la nascita dell'insediamento nel sito dell'attuale centro storico. Negli anni 1356-66 come risulta da una pergamena del 1366 custodita nell'archivio arcivescovile di Lucca, il Doge di Pisa Giovanni dell'Agnello fece costruire una fortificazione cinta da bastioni e circondata da un fosso alimentato dalle acque del fiume Cascina. Tale fortificazione coincide con l'attuale centro storico del paese.
Negli anni a seguire il castello fu oggetto di continui assalti e assedi da parte dei fiorentini fino a che questi ultimi riuscirono nel 1406 a prenderne il controllo, che manterranno per quasi 90 anni fino al 1494.
Le contese tra le due repubbliche continuarono fino al 1509, anno in cui i fiorentini, sul punto di perdere nuovamente il castello, abbatterono le mura e quasi tutte le torri.
Dal 1637 al 1781, per ordine del granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici, il paese, amministrato dal marchesato di Ponsacco e Camugliano, fu la sede del commissario feudale.
L'amministrazione comunale che farà da modello per quella attuale fu istituita negli anni 1808 - 1814 sotto l'occupazione francese derivante dalle guerre napoleoniche.
Nella seconda metà dell'800 fino alla prima parte del 900 il paese ebbe una buona prosperità anche se l'economia rimase prettamente agricola. Nel secondo dopoguerra si svilupparono un gran numero di piccole imprese artigiane dedite soprattutto alla produzione di mobili e arredamento, tradizione che continua tutt'oggi. Anche la vicinanza con le grandi fabbriche presenti a Pontedera, prima tra tutte la Piaggio, contribuì molto allo sviluppo economico.


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Il guaritore di Ponsacco. La vera storia di Beccanoce  [13/04/2010]
Se è vero che sono i libri, non gli anni, a muovere le persone, “Beccanoce, la storia mai raccontata” (Felici editore) possiede sicuramente questa caratteristica. Il volume, scritto da Massimo Novi avvocato-scrittore che ha già al suo attivo interessanti pubblicazioni come “Progetto Madeleine - Ogni anziano che muore è una biblioteca che brucia” (2005), è frutto di quattro anni di ricerche e interviste e racconta la vera storia di un guaritore prodigioso: Luigi Volpi, chiamato Beccanoce, appunto.
Il guaritore di Ponsacco - Il testo narra le vicende umane e “professionali” di Beccanoce, una persona ormai anziana che, attraverso la sola applicazione delle mani sulle parti doloranti, è in grado di alleviare e guarire il male. Il volume è ricco di interessanti particolari e aneddoti tratti dalla vita stessa di Beccanoce intrecciati a quelli delle persone che vivono nei dintorni di Pisa e Ponsacco. Si comincia con l’episodio di Luigi Volpi che, all’età di cinque anni, quasi moribondo, era affetto da una rara malattia della pelle che sembrava dovesse portarlo a morte certa; invece il bambino, dopo aver visto una luce nella stanza d’ospedale, guarisce, miracolosamente. Poi, nel periodo fascista, il giovane Beccanoce scopre di possedere il dono della previsione del futuro. Un dono da usare con parsimonia e quasi da celare. Successivamente, quasi per caso, si applica ad alleviare le sofferenze altrui: imponendo le mani e guarendo, per prime, le verruche degli animali del proprio padre mezzadro. Dopo alcuni mesi riesce a curare la moglie di un vicino di casa da un brutto male. E così avanti per molti anni, fatti di impegno per gli altri e guarigioni prodigiose (a titolo gratuito) che superano i poteri della medicina tradizionale. E che raramente vengono accettati ufficialmente, mentre lo sono a livello popolare. E che, per questo vengono visti talora con sospetto, tanto da far rischiare la galera al povero Beccanoce.
I sessanta testimoni - Massimo Novi, ha deciso così che valeva la pena narrare questa storia di cui era venuto a conoscenza, e lo ha fatto attraverso la raccolta di oltre quaranta ore di registrazioni, realizzate tra il 2005 e il 2008 in vari luoghi della Toscana, con più di sessanta persone che hanno raccontato le proprie vicende, le malattie e il modo in cui ne sono usciti, grazie alle doti del guaritore Beccanoce. Massimo Novi ha curato egregiamente ogni dettaglio, predisponendo anche un piccolo glossario in cui fornisce la traduzione in italiano di termini del vernacolo pisano. Attraverso il suo linguaggio, e grazie agli interessanti aneddoti e ai quadretti che dipinge, il volume si impone dolcemente al lettore, senza permettergli di saltare nemmeno una pagina.


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NATI A PONSACCO



Marco Ferrini (Matsyavatara das) è Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta e Direttore dell’Accademia di Scienze Tradizionali dell’India.
TRATTO DA http://www.centrostudibhaktivedanta.org/it/chi-siamo/fondatore.html

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VALLI Enciclopedia Italiana (1937) di Arturo Castiglioni

VALLI, Eusebio. - Medico, nato a Ponsacco nel 1755, morto all'Avana nel 1816.

TRATTO DA http://www.treccani.it/enciclopedia/valli_(Enciclopedia_Italiana)/

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Adriano Lombardi (Ponsacco, 7 agosto 1945 – Mercogliano, 30 novembre 2007) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo centrocampista. È morto all'età di 62 anni per Sclerosi laterale amiotrofica. Capitano dell'Avellino nei primi anni della Serie A, della squadra è stato anche allenatore in varie circostanze. Negli ultimi anni, colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica, diventa attivista dell'Associazione Luca Coscioni e viene nominato presidente onorario dell'Avellino. Nel 2008, ad un anno dalla morte, l'Avellino ha ritirato la sua maglia col numero 10, e nel 2011 gli ha intitolato lo Stadio Partenio

TRATTO DA http://it.wikipedia.org/wiki/Adriano_Lombardi

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Emiliano Macchi (Ponsacco, 30 luglio 1951 – Pisa, 14 febbraio 2013[1]) è stato un calciatore italiano, di ruolo ala sinistra.

TRATTO DA http://it.wikipedia.org/wiki/Emiliano_Macchi

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VENAGLI VITTORIO "Pisa" studente universitario, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata 'Capettini"; nato a Ponsacco (Pisa) il 27 aprile 1924 e residente a Ponsacco; caduto in combattimento l'11 dicembre 1944 a Monteforte di Varzi. Una lapide, posta sul muro del cimitero di Monteforte, lo ricorda. Anche una via di Ponsacco porta il suo nome.

TRATTO DA http://digilander.libero.it/primularossa_43/oltrepo/under/table/t_v.htm

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Luciano Chiarugi compie 67 anni. Nato a Ponsacco, in provincia di Pisa, il 13 gennaio 1947, Chiarugi fu il grande acquisto del presidente del Milan Buticchi nell’estate del 1972, strappandolo all’Inter per la cifra di 400 milioni di lire! In quattro stagione, Chiarugi ha disputato 155 gare segnando 60 reti, vincendo la Coppa Italia e la Coppa delle Coppe del 1973, decisa proprio da un suo gol nella finale di Salonicco contro il Leeds.

TRATTO DA http://www.ilveromilanista.it/milan/13-01-2014/luciano-chiarugi-compie-67-anni-cavallo-pazzo-milan-buticchi.html/

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Luigi Giuntini, nato a Ponsacco (Pisa) l'8 gennaio 1921. A 20 anni, nell'ottobre 1941, è arruolato nella Regia Aeronautica. Viene catturato dalle truppe tedesche all'indomani dell'Armistizio (8 settembre 1943) nei pressi del piccolo aeroporto di Boscomantico (Verona), quindi internato in Germania in diversi campi di prigionia e sottoposto al regime di detenzione come appartenente agli IMI (Internati Militari Italiani). Il 14 aprile 1945 viene liberato a Pössneck (Turingia) dalle truppe della Terza Armata statunitense alla guida del Generale George Smith Patton. Riuscì fortunosamente a tornare in Italia nel luglio del 1945.

TRATTO DA http://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Storie/LUIGI-GIUNTINI-Il-lucido-narratore-dei-lager-militari

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